Progetto Teatro ” Durante Covid “

Il vissuto dell’evento pandemico, la rielaborazione e il salto oltre l’ostacolo.  Durante Covid-19 nasce da una scrittura collettiva, per raggiungere consapevolezza di tensioni, ansie, paure, senza perdere di vista una risata che, nella sua amarezza, non è mai banale.  La gag, il ragionamento, la diversa identità di genere, l’inquietudine di un compleanno virtuale costruiscono una confessione reciproca, compongono uno specchio sociale. A cercare conforto per relazioni che restano confinate, sono i ragazzi della porta accanto, mentre si danno appuntamento in video per ritrovare una normalità negata.  Qui corre il senso di un guardare, etimologicamente votato alla parola teatro: dal greco θέατρον, théatron, ‘luogo di pubblico spettacolo’, dal verbo θεάοµαι, theàomai, ‘osservo’, ‘guardo’, la stessa radice di theoreo, da cui ‘teoria’. Un modo d’esserci che, nella fattispecie, rende i protagonisti, al contempo, attori e spettatori; narratori alla ricerca di una catarsi. La sua negazione è negazione dello stesso fare teatro. Del resto, come potremmo immaginare la messinscena di Durante Covid-19 se non in video, smarrita la fisicità dell’incontro palcoscenico-platea? Ancora oggi impedita, insieme al vivere quotidiano, il tempo che sposa spensieratezza e gioventù.   Eppure, la leggerezza della scrittura ricorda una creatività indomita, una resistenza al male, una necessità resa virtù, perché infine abbiamo scorto quella catarsi negli autori. Hanno guardato l’imprevisto, la potente inventiva dei primi, fecondi passi in drammaturgia… L’autoefficacia ha così riscattato la tristezza, fino ad allargare la percezione e proporre un modo di fare teatro oltre il teatro. Senza nessun sentimento di perdita, perché comunque si è rigenerata la vita, il suo flusso, la sua forza.  Durante Covid-19, con la doppia circolazione di affermazione e negazione, si radica nell’idea stessa di dramma. Sebbene non dichiarata, anzi superata nella forma tradizionale, come gli esiti migliori del teatro di Viviani e Pinter. Siamo innanzi a un assurdo napoletano, che coniuga stili diversi, ma paralleli nel rapporto coi tempi di crisi. Tempi adeguatamente espressi dai nostri autori, per consolidare una rinnovata forma di resilienza.

Durante Covid-19 nasce da una scrittura collettiva, per raggiungere consapevolezza di tensioni, ansie, paure, senza perdere di vista una risata che, nella sua amarezza, non è mai banale.